Ti tengo, tu tienimi
cosa c’è di più bello che poter dire o sentir dire una frase così? d’amore, d’amicizia, di umanità piena e autentica!
E grazie ad una frase così, a una possibilità del genere, sciogliersi nella fiducia, nell’ascolto, nell’assenza di giudizio, nell’accettazione.
Di sè? dell’altro? di entrambi: non è possibile l’uno senza l’altro, non è semplice nè l’uno nè l’altro.
E’ una possibilità rara, preziosa, fragile che necessita di essere coltivata nel tempo, con pazienza… perchè ci si perde spesso, confusi da altro che non conta quasi nulla ma incanta, cattura, avviluppa, anestetizza.

Ti tengo, tu tienimi” , è una frase commovente. Dice tutto!
Sono le parole di chi sta sulla soglia del dolore, tra la vita e la morte, tra la consunzione data della sofferenza e la possibilità liberatoria della cura. Sono le parole di chi conosce questa soglia e quel dolore e lì cerca e scova i tesori più rari. Non se ne fa vanto ma se ne fa custode. Non ne fa una sfida o una prova di forza ma ne vive l’inevitabile vocazione trasformativa e annuncia la rinascita sempre possibile.

Grazie Chandra Livia Candiani delle tue parole, delicate, essenziali, precise, potenti, carezzevoli.

Vi invito a leggere l’articolo di Laura Pezzino su Jesus da cui la frase è tratta

e a ritrovare la voce e le parole di Chandra su Doppiozero