Conosciamo noi stessi solo fin dove
siamo stati messi alla prova.
Ve lo dico
dal mio cuore sconosciuto”.
Wislawa Szymborska, “Un minuto di silenzio ”

 

Quindi scriverò per conoscermi e per darvi spunti per conoscere voi stess* grazie al magnifico gioco del riconoscimento che si fa leggendo qualcuno che ci parla con apertura.
Molti mi hanno ringraziata per le cose che durante il periodo del lock down ho scritto perchè si sono riconosciuti e rinfrancati leggendole, hanno sentito che non erano soli o “sbagliati”  in ciò che pensavano e provavano e che grazie alle mie parole riuscivano a dare maggiore forma e coerenza alle emozioni in gioo. Quindi continuo in questa direzione.

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Vorrei da oggi scrivere ogni mattina (o quasi) 10 o 15 minuti per ascoltare pensieri e voci che mi abitano, mi confondono, a volte mi inquietano e certo, spesso, mi giudicano. “Cosa fai, sbagli tutto, non serve a niente”
“pensa a X cosa dirà leggendoti, …” “sei patetica, ti mostri debole e piena di contraddizioni…” è vero! Ma chi non ne ha? E quante volte per paura di mostrarci a noi stessi e agli altri così come siamo, restiamo imprigionati in ruoli, corazze, vincoli soffocanti e per niente generativi?
Poi però penso che sia un esercizio non solo utile a me che scrivo ma, come spesso i miei libri, utile a chi leggerà: potrà accadere il gioco del riconoscimento per cui grazie ai pensieri distesi e parzialmente digeriti di chi scrivi, colei o colui che legge può ritrovare chiavi di lettura utili al proprio percorso di consapevolezza e conoscenza. Un dialogo a distanza tra un essere umano e un altro essere umano.
Con pazienza, semplicità, autenticità.

Ricominciare è anche questo: ogni giorno compiere il proprio volo, accettare di essere sempre in un processo, pieno di contraddizioni, evoluzioni e involuzioni. Ma non per questo meno diretto alla rinascita, anzi! Rinascere passa anche dall’ accettazione di sé per ciò che siamo e dell’esistenza per quello che è.

Chi leggerà potrà ritrovarsi nelle mie parole, beneficiarne o smettere semplicemente di leggere. Ma sento anche che con quelle 2000 persone circa che mi leggono, comprano i miei libri appena escono, li trovano sensati e belli perché la loro vita sia più serena, voglio esserci. Me lo devo, lo devo loro.

Quindi pronti? Via!