Ormai sentiva di essere destinata ad a altro e probabilmente, o almeno in parte, ad un altrove.
Aveva la sensazione sempre più chiara che una parte della sua vita si era chiusa: aveva ottemperato ai doveri, aveva seminato molto, aveva vissuto i prima 50 anni. Ora il tempo incalzava in maniera diversa da prima e le priorità erano differenti.

Non che questo rendesse tutto semplice o poco terrificante, anzi. Ma sicuramente c’era in gioco la possibilità di ritrovarsi, almeno prima della vecchiaia, di vivere ascoltando davvero ciò che contava per lei da ora in poi. Che poi non era qualcosa ma era un come.

Non era più disposta a correre, affannarsi, destreggiarsi tra i giudizi e le aspettative altrui e i suoi peggiori demoni. Cercava quiete e leggerezza.
ma certo questo aveva anche un costo.

Quella mattina aveva detto il suo primo NO ad un’importante organizzazione nazionale con la quale collaborava da anni, non con poco orgoglio e soddisfazione. Ne aveva tratto molti riconoscimenti, contatti lavorativi che avevano fruttato bene, conoscenze gradevoli e anche qualche amicizia. Ma non voleva essere vincolata ancora per troppo tempo e con non poca fatica a quel contesto.
Chiudere i cerchi, sancire la fine di qualcosa, accettare o facilitare una chiusura in nome di nuove possibilità, foss’anche solo quella di vivere con minore rabbia e tensione, o vivere con una maggiore centratura e cura di sé, era ciò che da sempre praticava nella sua professione a favore di chi si rivolgeva a lei e che provava da sempre a rendere possibile nella sua vita, non senza contraddizioni e ambivalenze e sofferenze.

La malinconia per ciò che finiva, per ciò che non sarebbe tornato, per ciò che non avrebbe mai avuto aveva un sapore dolce come solo la malinconia può avere, quando ti fa sentire la vita nelle sue sfumature di dono e di perdita inscindibili. Temeva di condannarsi anzitempo e con le sue stesse mani all’oblio, ma sapeva ormai che quello che c’era in gioco era più importante.
Quel “NON accetto” scritto di prima mattina le aveva dato il sollievo di una liberazione non meno del timore del tradimento. Ma l’aveva fatto e ne andava fiera. Aveva scelto di ascoltarsi e legittimare ciò che sentiva, dargli importanza e dignità nonostante qualche timore.