Non fa più tendenza ostentare oggetti costosi. Il nuovo lusso è – dice la sociologa E. Currid Halkett – avere tempo per sé,  fare scelte educative, culturali o alimentari.

“Tate referenziatissime, colf, giardinieri, scuole private e vacanze a cinque stelle (o anche sette) fanno la differenza. Valutate le possibilità e il capitale culturale sempre più importante, scegliamo un look o uno stile di vita “aspirazionale” cioè un mix di comportamenti che costano zero (biglietti di ringraziamento scritti a mano), poco (il migliore pomodoro biologico) o moltissimo (un master al MIT) e ridisegnano le caratteristiche delle élite. Che cosa c’è nel manifesto del nuovo lusso? «Lo street food, il burro di mandorle, gli estratti (non i centrifugati), la moda etica, le borse di tela per fare la spesa, il tempo passato con i figli, il verde, il foraging (antica pratica contadina, quando era normale raccogliere frutti ed erbe selvatiche e riempire la dispensa senza carrello né scontrino), la palestra, i corsi di cucina, yoga e mindfulness, l’artigianato, il peso (essere magre è segno di alimentazione sana, oltre che di un canone estetico), l’istruzione» elenca la filosofa Laura Campanello, autrice del delizioso Leggerezza (Marsilio)”.

Tutto ciò che è sostanziale nella vita quotidiana e le regala qualità. Una nuova moda, certo; ma se fa bene al pianeta e alle persone… ben venga!

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