Di figli che partono e di madri che li rimettono al mondo, rinascendo anche loro.
© testo di Tiziana
1. Incoraggiare i figli
Una figlia ventenne che desidera fortemente partire, fare un’esperienza all’estero, molto lontano, perché vicino non vale la pena, già che si fa facciamolo bene. Grande sforzo organizzativo da parte sua, grande convinzione, e di conseguenza supporto e partecipazione da parte mia e del papà. Ho sempre pensato che sia corretto assecondare il desiderio di realizzazione ed autonomia di una figlia, te la racconti dicendoti che è giusto che sia così e ti sembra anche di essere convinta. I preparativi e la parte organizzativa assorbono la parte razionale della questione e si accantona la cruda verità e cioè che tua figlia parte per andare dall’altra parte del mondo senza di te. Sembra di poter reggere da adulto questa semplice questione, ma quando all’aeroporto la vedi sparire dietro la linea dei controlli di polizia ti senti fisicamente strappare un pezzo di cuore, di pancia, senti che sanguini e vorresti correrle dietro e dirle ripensaci, ma dove vai, perché?! Invece la pensi mentre vola, aspetti che chiami dall’area wifi dell’aeroporto dello scalo e tutta pimpante la saluti e la incoraggi, visto che anche lei è completamente da sola e tale si sente, affrontando cose impegnative.
2. Reggere e benedire WhatsApp
Poi arriva in Australia e viene sopraffatta, come è normale e ovvio, dalla difficoltà linguistica, culturale, dal fuso orario e dalla solitudine. Dice che se avesse potuto prevedere come si sarebbe sentita laggiù, sola e sperduta, non sarebbe partita… e ci credo. Ma anche qui credo fermamente che il mio compito sia sostenerla, incoraggiarla. Ammetto che in tutto questo marasma di emozioni e sentimenti a tinte forti aiuta tantissimo Internet: benedetta comunicazione whatsapp! Grazie a questo potente mezzo ci si può messaggiare e sentire di continuo. Questo mi permette di avere il polso della situazione che lei vive in tempo reale, e a lei di confrontarsi e sfogarsi con noi… anche se a me assale ogni momento la preoccupazione di sentirla sola e in difficoltà. Anzi a volte ammetto che il ronzio del cellulare mi fa trasalire, mi sembra di non avere un attimo di pace, di pensare troppo a lei e alle sue situazioni, quando in realtà a casa di cose a cui pensare ce ne sono tante, tali e quali a prima che lei partisse. Davvero questa settimana da quando lei è partita mi ha sfinita, mi sento emotivamente costantemente in tensione e vorrei che le difficoltà che incontra si appianassero presto e bene.
3. Essere fieri e coltivare i sogni
La ammiro perché mi sembra stia facendo dei grandi balzi in avanti su cose con cui non si era mai davvero confrontata: passare tutta la giornata da sola, lavorare in una famiglia in parte ostile, o almeno faticosa, inventarsi nel tempo libero una scoperta del territorio che sognava. Sono convinta che mi sentirò molto rassicurata quando lei avrà, spero presto, delle amiche, qualcuno con cui condividere tempo e pensieri e penso che allora allenterò la mia tensione; per ora faccio fatica… Però sono molto orgogliosa di lei, la vedo fiorire con coraggio e tenacia e la ammiro, sperando che un pochino sia anche merito dei suoi genitori… E inizio ad essere anche più fiera di me.