Questa situazione di emergenza legata al Covid 19 e il conseguente lock down hanno indubbiamente creato un trauma collettivo e individuale che possiamo dare per scontato: qualcosa si è interrotto bruscamente lasciando inquietudine, paura, incertezza, immobilità, perdita di connessioni abituali, frustrazione.
I ritmi e i riferimenti conosciuti sono improvvisamente cambiati e per un tempo lungo. Affetti e situazioni note e quotidiane sono state bruscamente abbandonate, il mondo si è ristretto e il tempo si è dilatato, per adulti e bambini/ragazzi. Ansia, malinconia, rabbia sono diventate le forme del malessere diffuso.
L’assenza o la trasformazione in luogo virtuale del contenitore scolastico e di altre relazione quotidiane rassicuranti e accudenti (i nonni per esempio o lo sport e gli amici), hanno creato un senso di sospensione e vuoto improvviso che ha generato spiazzamento e preoccupazione (mancanza della scuola, dei compagni, del gioco condiviso, dei nonni, delle attività extrascolastiche,…)
Dobbiamo quindi dare per scontata anche nei bambini e nei ragazzi una certa fatica, fisiologica o patologica che sia, che non va mai ignorata e va valutata con attenzione e disponibilità: dobbiamo quindi cogliere tutti i segnali che soprattutto – caso che qui ci interessa – loro ci mandano riguardo alla esperienza vissuta negli ultimi mesi, sapendo che anche gli adulti sono comunque coinvolti in questa fatica e a volte potrebbero non essere in grado di essere loro di supporto come in tempi ordinari.

 Quali segnali cogliere o indagare?

  • Eccitazione eccessiva o apatia
  • Rabbia e aggressività, scarsa tolleranza alla frustrazione, emozioni apparentemente immotivate dalla situazione del momento in cui emergono
  • Pianto apparentemente immotivato o ripetuto (lacrime in tasca, pianto facile) e malinconia
  • Difficoltà a concentrarsi e a tenere l’attenzione (gioco, lettura, compiti…)
  • Difficoltà ad organizzare spazio e tempo (tempo liquido, senza finalità, molto poco strutturato: passa da una attività all’altra, dal divano al letto …)
  • Paure (apparentemente immotivate) e ansie o insicurezze prima meno forti o assenti (buio, uscire o se qualcuno esce, pulizia eccessiva degli ambienti o delle mani, ansia da controllo, separazione anche breve)
  • Cambiamenti continui e repentini o “ad alta intensità” dell’umore: da eccitato ad apatico o triste e viceversa
  • Dis-regolazione verso il cibo (che prima non c’era o era meno evidente): inappetenza o il suo contrario (consolazione nel cibo).
  • Insonnia, problemi di addormentamento, incubi e agitazione notturna
  • Regressione a stadi precedenti (maggiore ricerca di contatto e consolazione o vicinanza, perdita apparente di autonomie già raggiunte – sfinteri, uso delle posate, addormentamento, …)

Suggerimenti per i genitori :

Il genitore ha normalmente il ruolo di contenere e orientare il figlio nelle sue emozioni pertanto può sempre:

-lasciare che il bambino dia parola/storia a ciò che vive e sente, fargli semplici domande (arte maieutica), per aiutarlo a capire cosa sente e cosa prova e ad esprimerlo. Anche la lettura di un libro o la produzione di un disegno può aiutare a gestire ed esprimere le emozioni che non vanno mai negate ma espresse in maniera non distruttiva. Per accogliere e contenere le emozioni è utile la tecnica del “rispecchiamento”:

cioè dire con tranquillità al bambino: “capisco che sei triste, immagino tu sia molto arrabbiato….” In maniera che si senta accolto e senta che il genitore non viene travolto da queste emozioni ma potrà arginarle e contenerle.

– non dire semplicemente “non piangere” ma ascoltare, coccolare, accogliere anche in silenzio. Solo dopo qualche minuto invitare il bambino a calmarsi dicendogli “Ti capisco, hai ragione! Ma andrà tutto bene”

– se si pensa di aver reagito in modo impulsivo ai comportamenti del figlio, invece di rispecchiarlo emotivamente e contenerlo verbalmente, oppure fisicamente con l’abbraccio, è sempre possibile recuperare la relazione coi figli secondo il principio delle tre R : rewind (ritornare sul fatto) , repair (riparare, spiegando brevemente le proprie emozioni che hanno causato tale comportamento, chiedere scusa ) replay (ripartire)

– Rispetto alla perdita del senso del tempo, alla mancanza di prevedibilità e delle connessioni (tra persone, ma anche tra quello che succede nel mondo fuori e il vissuto interno) possono essere molto utili esercizi fisici di respirazione e “auto-regolazione”. Inoltre occorre ricordare che sostenere la possibilità del gioco, sia in termini di protezione di uno spazio in cui il bambino/a possa giocare, sia dei genitori insieme ai figli, in tutte le sue forme, è un elemento importantissimo.

Indicazioni per un invio a consulenza o terapia

Si consiglia l’invio a specialisti quando:

  • il genitore non si sente in grado di occuparsi da solo del malessere del figlio, appare molto preoccupato e sopraffatto dalle emozioni proprie e del bambino quindi dimostra di faticare ad auto – contenersi e contenere il figlio
  • se il genitore chiede aiuto esplicitamente
  • se i sintomi/indicatori sopra elencati persistono per oltre 10/15 giorni anche dopo l’intervento mirato e continuativo da parte del genitore per ridurli
  • se i sintomi/indicatori sopra descritti sono più di due o tre
  • se coesistono altri fattori di fatica e tensione, oltre a quelli legati allo stato attuale di pandemia, è più probabile che la situazione viri al patologico o comunque ad un malessere di entità seria. Questi fattori sono:
  • famigliari in grave conflitto o famiglie monoparentali,
  • gravi preoccupazioni e disagi economici
  • lutti recenti e importanti (ad esempio un genitore o nonni) o ospedalizzazioni di parenti prossimi,
  • pregresse malattie o lutti, che si riattivano in questa situazione di forte tensione e timore

Opportunità formativa gratuita:

I Webinar per genitori: sabato 16 maggio ore 10.30/11.30

Ci si potrà iscrivere alla mail laspirale.merate@gmail.com. Verranno introdotti elementi teorici e mostrati esercizi di movimento per rispondere ai segnali di disagio.

Entrambi sono a cura di :

Francesca Borghese: DanzaMovimento terapeuta ATI e supervisore Apid, Art Psychotherapist  Cell. 335-6018649 e-mail franceborgh@gmail.com

Elena Rovagnati: Psicologa, DanzaMovimento Terapeuta ATI e Supervisore Apid  cell. 3356344104 rovagnatielenagmail.com

Per valutazioni e supporto educativo:

Laura Campanello, consulente pedagogica – Olgiate (LC) cell. 3391442609.

Inizialmente verrà coinvolto solo il genitore (entrambi quando è possibile) per uno o più colloqui online e (se consentito) di persona.
Successivamente (e se/quando sarà possibile secondo la normativa) si valuterà un lavoro diretto con il bambino (a piccolo gruppo o individuale) con le colleghe Borghese e Rovagnati per un lavoro con la/il bambina/o