A settembre si torna al lavoro e riaprono le scuole. A vacanze finite abbondano gli elenchi di buoni propositi per il nuovo anno che riparte.

Ripartire

Abbiamo goduto le vacanze che sono il  tempo del riposo, del divertimento, delle relazioni sociali, delle letture piacevoli, della libertà dall’orologio che incalza, il tempo in cui dedicarci ad attività piacevoli con autentica soddisfazione, a cui non ci siamo dedicati per molto tempo, tradendo un po’ noi stessi. Abbiamo allentato o addirittura rimosso le tensioni accumulate durante l’anno lavorativo e magari abbiamo dedicato del tempo anche allo spirito: abbiamo fatto camminate in solitaria, abbiamo avuto tempi di quiete e silenzio, ci siamo persi volentieri tra albe, tramonti, orizzonti pacificanti e meravigliosi. E a settembre ci siamo ritrovati un po’, abbiamo sentito pezzi che si erano dispersi o sfibrati tornare al loro posto e riprendere vita e colore. Che bella sensazione!

Tornare con una buona disposizione nei confronti della vita

Non vi inviterò, state tranquilli, a fare l’elenco dei buoni propositi per mantenere questo stato di “pace interiore” anche durante l’anno, perché sappiamo che fatti così alla chetichella non funzionano e reggono pochi giorni. A settembre vi chiedo invece di restare ancora un po’ in relazione con quel piacere che avete vissuto in vacanza, con quello stupore di fronte alla meraviglia di ciò che avete visto, con quella quiete che vi siete potuti concedere e, a partire da questa sensazione, da questa fonte di pensiero limpido, di buon umore ritrovato, di buona disposizione verso le cose della vita e la vita stessa (perché di solito le vacanze hanno questo buon effetto!) che ci ri-dona anche la proporzione tra le cose che contano e quelle inutili, scrivere un inno alla vita.

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