Mostrarsi e nascere per come si è, autenticamente e nudi, ci espone alla fragilità, ci fa sentire tutta la nostra vulnerabilità, ci coglie sempre imperfetti, sempre in divenire, mai compiuti una volta per tutte e al riparo dal cambiamento. Siamo al risveglio di una nuova esistenza, di un nuovo modo di vivere, e il risveglio, come sempre, è un invito. Spetta a noi dare le risposte non tanto a parole, non solo nei pensieri, ma soprattutto nelle pratiche quotidiane. Siamo nella difficile fase del guado, quel tempo in cui non siamo ancora sull’altra sponda ma non possiamo o non vogliamo più tornare indietro. Lasciamoci condurre. Può darsi che la sponda a cui tendiamo e che non vediamo l’ora di raggiungere non sia ancora visibile, ma non smettiamo di attenderla, di immaginarla, di sognarla, di cercarla perché a un certo punto, anche se non sappiamo quando, la nebbia si dissiperà e finalmente la vedremo, vi approderemo magari senza accorgercene e lì ricominceremo a vivere forti del viaggio che avremo compiuto, perché il viaggio farà già parte della nuova vita, ne costituirà la radice e la base sicura a cui fare riferimento in ogni momento in cui ne sentiremo il bisogno. Sarà una pietra miliare che nessuno potrà togliere dalla nostra anima e dalla nostra storia. Quindi andiamo avanti con fiducia nel processo della nostra rinascita.

PILLOLA PRATICA: LA RESILIENZA I temi di questo esercizio sono il coraggio, la fragilità e la resilienza. Ti invito ora a pensare per ognuna delle tre parole a un episodio del tuo passato recente o lontano: che significato ha assunto in quella particolare occasione questa parola? Cosa dice di te ora? Come puoi esprimere queste dimensioni nel tuo quotidiano per riconoscerle in te e tenerle vive? Anche qui puoi appoggiarti a disegni o immagini che ti aiutino a comporre queste dimensioni, che sono ampie, sfaccettate, complesse e per questo importanti.
Buona Primavera!
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(Laura Campanello, #ricominciare,Mondadori, pp.82-87)