L’estate è giusto che sia il tempo dello svago, ma è opportuno che sia anche il tempo dell’esplorazione consapevole di felicità possibili: è il tempo dell’ozio.
Ozio come cura di sé
L’ozio non è solo quello che ci insegnano a conoscere come padre dei vizi, ma quello greco, il tempo vuoto, sgombro e libero, dedicato all’arte della cura di sé. Un tempo dove sostare, ritrovarsi con se stessi e con altri per essere felici tutto l’anno.
Cambiamo il ritmo delle nostre giornate
È il periodo in cui beneficiare di tempi differenti dal solito e di margini maggiori di evasione, che possono servire a tornare al noto, al quotidiano dell’autunno in altro modo e migliorare la qualità e il senso della nostra esistenza. Aprirsi, cercare, scovare, costruire, nutrire l’anima e lasciarla respirare (dare nuovamente spazio allo spirito) nei luoghi e nei modi in cui stiamo bene, semplici o grandi che siano. Ascoltarci in questo godimento per ritrovarlo e riconoscerlo in misure differenti, magari, garantendocelo, difendendolo da tutto e da tutti, sempre.