Ho conosciuto Laura a una conferenza in cui si parlava di fine vita. Sono rimasto subito colpito dal contrasto tra i temi affrontati e l’estrema vitalità del personaggio. Vestiva di colori allegri e sgargianti, era piacevole nell’eloquio e trasmetteva, anche fisicamente, tutto il senso di quello che diceva. Mi venne naturale, a fine conferenza, avvicinarla e parlarle del mio progetto. Ci venne poi naturale trovare una modalità di collaborazione che perdura ancora oggi. Ecco, se dovessi dire qualcosa su Laura (o “Trilly”, come mi piace chiamarla), scomoderei gli immortali e sgrammaticati versi dei grandi Pooh: “Se il mondo assomiglia a te, non siamo in pericolo”. Ecco, se davvero il mondo assomigliasse un po’ più a Trilly, forse sarebbe tutto più semplice. Spero che lo prenda come un complimento.