Perché le pupille abituate a copiare, inventino i mondi sui quali guardare (F. De Andrè)

Ricominciare e rinascere.

Due verbi fondamentali per la vita umana, ciò grazie a cui usciamo dalla semplice sopravvivenza e ritorniamo alla vita. “apertura ad accogliere e forza di resistere. Accettazione e resistenza sembrano essere le condizioni ultime della vita” scrive Maria Zambrano.
Già solo su questi concetti potremmo riflettere per ore. E un po’ questo vorrei fare, nel corso dei giorni e dei mesi futuri.
“In questa vita c’è bisogno di più anima” cantava Pino Daniele  e l’anima è quella nostra parte contemplativa, spirituale, creativa e poetica, quel femminile che ogni essere umano ha in sé che sa prendersi cura delle persone e del mondo perché divengano o rimangano generativi, ospitali, armonici.
Ciò che mi importa è ora aprire spazi di riflessione per una educazione e una cura di questa fondamentale dimensione in un mondo che l’ha relegata ad orpello inutile, rendendo tutto monodimensionale, puramente operativo e raramente contemplativo, guidato cioè dalle sole logiche di efficienza e prestazione, potere, denaro, utilità. Ma il mondo senza anima è sterile, destinato all’infelicità propria – dell’ecosistema – e dei suoi abitanti. L’anima è ciò che ci permette di rimetterci al mondo, integrando eros e logos, maschile e femminile, luci e ombre, altezze e profondità, vita e morte, …
La cura di cui voglio trattare sarà quindi quella intesa come avere curaprendersi cura dell’umano che siamo e che incontriamo – in ambito medico, psicologico, poetico, spirituale, relazionale – ma anche come cura dell’anima che dà senso e gioia al vivere, necessaria ad una vita  più armonica, creativa, leggera e sostenibile. Ci sono molti modi di prendersi cura e molte dimensioni di cui aver cura.
La filosofia ci farà da guida, da contenitore per un dialogo generativo e per la creazione di connessioni fertili e nutrenti con vari contesti, discipline ed esperienze, ci guiderà come la lanterna di Diogene alla ricerca di senso del vivere  e dell’umano che vogliamo essere e incontrare.
Dentro a queste dimensioni, con approcci differenti per ciascun “ospite”, danzeremo con fiducia, ci muoveremo con delicatezza e senza presunzione di trovare risposte definitive, per rimanere nella complessità e apprendere meglio come abitarla, per fare scelte di vita individuali e collettive, private e professionali, maggiormente consapevoli e libere.
Cercheremo di far emergere ciò che è sottile, apparentemente inutile o indifferente, sfumato, cangiante, piccolo o nascosto che però fa la differenza nel nostro modo di dare spessore e significato all’esistenza: è ciò che conta, ciò che resta quando il superfluo cade, ciò che ci anima.
È ciò per cui una vita vale la pena di essere vissuta ed è ciò che ci ricorda che siamo vivi.
Grazie alle persone che ho incontrato in questi anni e alle molte storie che ho avuto il privilegio di ascoltare e accogliere, proporrò chiacchierate su temi che riguardano ognuno di noi, in maniera semplice e – spero anche per voi – gradevole. Ognuno potrà risuonare con ciò che sente, riconoscersi, lasciarsi interrogare, trovare connessioni, affinchè il nostro modo di stare al mondo si faccia più ampio, meno opaco, più sostenibile e maggiormente condiviso. Perché le questioni esistenziali, le domande di senso, le fatiche e le risorse per vivere ci accomunano. Poi ad ognuno starà trovare la sua risposta e i suoi modi per tradurle in vita quotidiana, per farsi interprete, nei suoi luoghi e nel suo tempo, della sua vita.
E vorrei anche fare, grazie alle piattaforme che ormai utilizziamo spesso, qualche dialogo filosofico con più persone su alcuni temi che riguardano tutti noi, per praticare insieme la filosofia come ricerca.
Ora stiamo ripartendo, questo conta, ma oltre al “quando” ripartire conta tanto più il “come”.
E il come chiama in causa ognuno di noi.
Vi terrò aggiornati.                                                     

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Il primo video relativo a quello che vi ho raccontato è con il teologo e filosofo Vito Mancuso a cui segue quello del Filosofo e psicanalista Romano Madera.