Ci diciamo più o meno felici in relazione a molte cose. Tante variabili interiori e concrete decidono se siamo tristi o contenti, soddisfatti o inquieti, leggeri o appesantiti, liberi o prigionieri, se la vita ci passa sulla testa senza che ce ne accorgiamo, se siamo troppo in balia di giochi altrui o seguiamo i nostri desideri. Spesso ci complichiamo la vita senza accorgercene o avremmo tutto per essere felici ma non ce ne accorgiamo. Questioni filosofiche che ci arrivano dai secoli antichi fino a oggi e l’ascolto di storie di vita quotidiana, mi hanno portata a creare un gioco serio che ho chiamato “PhiloIntervista”.

Un mazzo di carte da cui pescare, in maniera casuale, domande che aiutino a indagare, chiacchierando, che idea abbiamo della vita e della felicità. Un gioco per fare un piccolo percorso di esplorazione che risponda alle domande: come vivo? Sono felice? Potrei esserlo di più? In che modo? Si chiama PhiloIntervista perché l’ho usata e la uso per conoscere e far conoscere personaggi noti e meno noti che intervisto spesso per La 27esima ora, il blog femminile del Corriere della Sera.

Se vuoi farla, se vuoi che ti “legga le carte” e ti aiuti a capire meglio dove ti inceppi nel vivere la vita, a cosa sei grato, come vivi le piccole cose di ogni giorno che a sera hanno dato luogo alla qualità – bella o pesante – della tua vita, contattami.

Ah, non rubarmi l’idea. L’ho registrata :-)