“Rilanciando la bellissima metafora di Guccini nella canzone Cristoforo Colombo (Laura Campanello è una maestra, perché non ne ha paura, della commistione creativa dei generi letterari) noi “mendicanti di senso […] non possiamo fare a meno di filosofare e di praticare un cammino spirituale […] È uno sforzo consapevole e razionale per ridurre il caos dell’esistenza, è un tentativo di penetrarla, di renderla cosciente […] La filosofia agisce nella sua funzione medicinale e terapeutica di balsamo dell’anima, si immerge nella vita come essa è, anche nella sua tragicità, e a volte ne resta ferita e sgomenta, ma trova le strade per uscirci e conviverci”. Si tratta della filosofia come modo di vivere evidentemente, non della filosofia che mette tra parentesi la vita di chi la esercita, una filosofia che è propria di ogni essere umano come diceva Aristotele e come ridice a suo modo Gramsci. Proprio perché è un modo di vivere teso a cambiare la vita irriflessa, schiava inconsapevole dei pregiudizi sociali e familiari, non è riducibile a “discorso”: questa filosofia è esercizio, anzi, si può dire che “l’esercizio è tutto” perché contiene la teoria nella vita che la evoca. E questo libro è anche un libro di esercizi, adatti e quindi possibili nella vita quotidiana, esercizi di scrittura, di meditazione, di immaginazione e disegno, di attenzione ai sogni e alle fantasie: è un vero manuale del lavoro autobiografico e biografico orientato alle pratiche filosofiche come modo di vivere”.

Queste parole le ha scritte Romano Madera, Filosofo e psicanalista, in una bellissima recensione che ha scritto al mio libro “Ritrovare l’anima” (Bur 2023) per la rivista Doppiozero

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