Ogni pratica sapienziale e di saggezza, tra cui quella filosofica, ci invita ad essere costanti e determinati nel compiere esercizi che nel tempo ci trasformino e trasformino la nostra esistenza, che diventino abitudini e addirittura virtù stabili, grazie alle quali vivere meglio, per sé e per gli altri.

Questo consente di diventare più attivi nel cercare la felicità e il piacere, significa restare meno passivi nell’attesa che il “vivere bene” capiti e basta.
Significa affrontare attivamente gli eventi della vita, al meglio.

L’esercizio filosofico non è affatto banale e può essere infinitamente utile e prezioso, e ovviamente lo si può praticare da soli o in compagnia: ogni scuola filosofica raccoglieva intorno a sé una comunità di praticanti filosofi.

Da Plotino prendiamo in prestito l’immagine che ci offre per dire meglio cosa significa esercitarsi alla vita filosofica: è come scolpire la propria statua, lavorare la pietra grezza per darle nuova forma, più leggera, più equilibrata.

Scolpire la propria statua, accettando la proposta di Plotino, è darsi forma, divenire meno grezzi e più armoniosi con se stessi, il mondo e la natura: darsi una forma che comprenda e abbia cara la felicità, una forma che più ci somiglia e ci dà benessere, che ci soddisfa, riscoprire chi siamo e fare in modo che ciò corrisponda sempre più a ciò che viviamo e proponiamo a noi stessi e agli altri.

Ma nella vita, a differenza che nella scultura, la forma non è mai data una volta per tutte, non può essere statica: la vita è in continuo mutamento e come dice la mitica  Mafalda “quando hai tutte le risposte la vita ti cambia le domande”, esattamente  come Socrate; e allora la forma va ritrovata, e si deve ricominciare almeno un poco per ritrovare senso e felicità ancora possibile, sempre.

Bisogna quindi dedicarsi con costanza alla quiete interiore, alla ricerca del piacere di prendersi cura di sé e garantirsi tempo per ricordarsi di vivere, per tutta la vita.

Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2015 su la 27 ora del Corriere della Sera