Ogni scelta che facciamo impone una rinuncia e questo ci pesa. Allora viviamo in mondi paralleli, dove tutto è possibile, ma questo ci rende infelici perché non sappiamo scegliere.

Si vive una volta sola

Per molte persone è importante vivere una vita priva di rimpianti. È molto in uso l’espressione latina “carpe diem”, ma anche il più moderno acronimo inglese yolo, che sta per “you only live once” (che sta per “si vive una volta sola”). Secondo una sbagliata interpretazione di questa filosofia, se non vogliamo una vecchiaia piena di rimpianti, dovremmo sempre buttarci a capofitto nella vita e non rinunciare a nulla. Diverso è invece il nietzschiano amor fati che, tra le altre cose, significa imparare ad accettare le scelte, più o meno coraggiose, già fatte e fare così pace con il destino.

Scegliere significa rinunciare

La questione più faticosa è che ogni scelta che si fa, impone necessariamente una rinuncia. Io non avevo mai fatto mente locale davvero, almeno da giovane e fino a un certo punto della mia vita, su questo concetto. Poi, molti anni fa, l’ho sentito dire meravigliosamente bene dal teologo e splendido pensatore Raimon Pannikar e ho avuto un’illuminazione: “non è scegliere che è difficile, è rinunciare per sempre a qualcosa che scartiamo nella scelta che ci affatica“, specie oggi che sembra che tutto sia possibile, che volere sia potere e che, se non fai la scelta giusta, è colpa tua che non sei stato capace di farla.

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